
Dichiarazione del sindaco Alessandro Oddo in occasione del 5° anniversario della tragedia del ponte Morandi di Genova.
43 vittime.
43 donne e uomini che la mattina del 14 agosto 2018 stavano attraversando Genova sul ponte Morandi.
43 persone che erano in viaggio per andare a lavorare, stavano tornando dalle vacanze o partendo per le ferie, erano in auto per andare a trovare amici e parenti.
43 nomi e cognomi che da 5 anni sono nella nostra coscienza non solo perché li conoscevamo o perché tale è stato il trauma collettivo che li sentiamo parte della nostra vita, ma perché potevamo esserci anche noi, in auto, sul furgone, in quegli istanti, su quel ponte.
Il processo per trovare i colpevoli di quell’immane disastro è in corso, ma da subito, drammaticamente, si era capito che i responsabili erano da trovare fra coloro che avevano il dovere di controllare, verificare, certificare la salute infrastrutturale del viadotto. Attività che non vennero mai eseguite del tutto o se fatte, portate avanti con dolosa superficialità e lentezza.
Sarà il processo a dare volti, cognomi e nomi ai responsabili, ma oggi, gli unici volti e nomi che la tragedia del crollo del Ponte Morandi ci ha lasciato sono quelli delle 43 vittime innocenti e dei famigliari che da allora, ogni giorno, piangono i loro cari.